Venezia – Cresce il numero di focolai di influenza aviaria H5N1 negli allevamenti di tacchini da carne. Dopo la scoperta di un importante focolaio in un allevamento di Ferrara, il virus ha colpito alcune aziende della provincia di Verona, facendo salire a 130mila il numero di capi abbattuti nel mese di ottobre al fine di contenere l’epidemia. In seguito ai casi riscontrati in provincia di Verona, alcuni ad alta patogenicità, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha disposto l’ampliamento delle misure restrittive previste dopo il primo focolaio, tra cui l’attivazione di una zona di protezione con un raggio di tre chilometri dalla sede del focolaio e l’attivazione di una zona di sorveglianza con un raggio di 10 chilometri. Come si legge nell’ordinanza n.148 del 27 ottobre, nella zona di protezione è previsto che pollame e volatili siano tenuti all’interno o, se non è possibile, in un luogo in cui non possono venire in contatto con volatili di altre aziende. Le carcasse degli animali morti vanno distrutte immediatamente e veicoli vanno sottoposti a disinfezione. Non sono ammessi ingresso e uscita di volatili in cattività e mammiferi domestici, tranne quelli che hanno accesso esclusivamente agli spazi riservati all’abitazione umana.
Aviaria: abbattuti 130mila capi. Zaia (Veneto) dispone misure restrittive contro l’epidemia
Margherita Luisetto2021-11-04T10:03:17+02:004 Novembre 2021 - 10:02|Categorie: Carni, in evidenza|Tag: Influenza aviaria|
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