Brutte notizie per chi ha a cuore la sostenibilità, dice McKinsey: diminuisce rispetto alla ricerca del prezzo, soprattutto per i Baby boomer

2025-04-22T08:58:21+02:0022 Aprile 2025 - 08:58|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Mercato|Tag: |

Di Luigi Rubinelli

Un recente rapporto di Mc Kinsey per Eurocommerce mostra dati preoccupanti a proposito di sostenibilità:

  • la ricerca di risparmio nella spesa rimane alta, ma in due anni ha la stessa quota,
  • cresce l’intenzione di acquistare prodotti alto di gamma con una qualità più elevata,
  • cresce l’attenzione verso una alimentazione salutare,
  • diminuisce fortemente l’intenzione di acquistare prodotti sostenibili.

 

Le prime tre intenzioni sono concordi in tutte le ricerche di mercato, la quarta molto meno: la pubblicistica dice ancora che le persone, in molti casi, preferiscono acquistare prodotti rispettosi dell’ambiente.

Se si approfondisce questo dato, sorprendente in tutti i sensi, si scopre che:

  • tutti i target della popolazione rispondenti al questionario rispondono che compreranno meno prodotti sostenibili,
  • sono però i Baby boomer (le persone nate fra il 1946 e il 1964) a dare una risposta nettamente negativa, -6% in un solo anno.

 

La ricerca è stata svolta in 9 stati europei e anche in Gran Bretagna su un campione di 11.525 rispondenti, quindi, grosso modo, sono circa 1.100 per persone coinvolte per ogni singolo paese: è un campione più che valido. Il dato sui Baby boomer deve far riflettere perché sono il target con un più alto reddito disponibile.

Va ricordato anche che da quest’anno è obbligatorio il bilancio di sostenibilità dal quale si vedranno i comportamenti aziendali a proposito dello Scope 3.

Non è un dato confortante: per giunta viene avvalorato e amplificato dai comportamenti politici sia degli Stati Uniti sia di alcuni stati europei (Italia in primis) che chiedono a gran voce di rivedere i programmi di impatto ambientale e sociale delle attività produttive e di servizio.

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