Bum bum bum Gesmundo

2025-07-25T10:15:55+02:0025 Luglio 2025 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|Tag: , |

All’assemblea di Coldiretti il segretario generale dell’associazione ruba la scena con una relazione a dir poco colorita. Tutte le ‘perle’ del suo discorso a braccio.

Di Andrea Dusio

Una relazione incentrata sul nuovo bilancio Ue, che sposa la scelta del fondo unico per ciascun Paese, contro la logica della Pac. È questo il focus dell’intervento che Vincenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, ha tenuto lunedì mattina all’assemblea dell’associazione, davanti a un parterre importante, tra cui figuravano il vicepresidente Ue Raffaele Fitto, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, l’ex parlamentare europeo Paolo De Castro, ora presidente di Filiera Italia, l’ex ministro Giulio Tremonti, nonché i vertici associativi, dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini a Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia. Durante le prime battute della mattinata, l’ufficio stampa di Coldiretti ha girato ai giornalisti la traccia del discorso. Ma la parte più colorita dell’intervento, quella fatta a braccio, merita di essere condensata in una serie di ‘perle’. Nostri sono solo i titoletti. Il resto è del mattatore Gesmundo, che ha rubato la scena agli altri relatori, mescolando i registri: alto, basso, a volte bassissimo.

La pena del contrappasso

“Sapete qual è la regola del contrappasso degli ignavi? Devono correre nudi mentre delle api e delle vespe gli pungono il sedere”.

Il ministro in pectore

(Riferito a Massimiliano Giansanti) “Ha avuto un attimo di coraggio. Ha detto che qui è in gioco la democrazia. Non lo dico io. Lo dice il ministro… (rivolto alla platea) sta tranquillo, nun me fa’ i gesti, stai tranquillo che non sbaglio… lo dice il ministro in pectore. Lui pensa di essere il futuro ministro dell’Agricoltura. Posso dirlo?”

La zingara

“Fitto tu hai fatto anche il presidente di Regione. Ma ci vuole la zingara per capire cosa succederà”.

La spada di fuoco

(Rivolto a Paolo De Castro) “Paolo tu che sei dentro le cose, sei spesso nei quotidiani, vivi indirettamente nelle redazioni dei giornali. Ti prego non farti incastrare in questo tipo di affabulazione… non è cambiato nulla… Noi sappiamo che quando ti incazzi hai una spada di fuoco in mano. Non l’avemo mai vista, ma hai una spada di fuoco in mano”.

Attila

“I Macron, i Sanchez, gli altri governi che hanno fatto da punto di riferimento nelle politiche europee godono del consenso di due cittadini su dieci. Non credo sia un grande consenso. In questa maniera traballa l’Europa, non la Pac. Attenzione che per capire quel che sta bollendo in pentola bisogna andare nel Massiccio Francese, bisogna stare in Baviera, per capire cosa accade tra gli allevatori bisogna andare in Spagna. Questo movimento sempre più si amplierà. Perché noi siamo la Coldiretti, e a questi fetenti, perché sono dei fetenti, dei veri mascalzoni, dei tecnocrati che regolano la burocrazia europea, diciamo che non hanno ben chiaro che dove passa la Coldiretti cresce l’erba, al contrario di quando passava Attila”.

A ferro e fuoco

“Una cortina di ferro incombe su di noi, la mia preoccupazione è che possa diventare di ferro e di fuoco. Lo dico con grande chiarezza, me ne assumo la responsabilità, e mi auguro di essere smentito”.

Gli hacker russi

“Avevo detto ad alcuni amici che i nostri manifesti contro la von der Leyen avrebbero avuto un contrappeso. Due giorni fa è uscito che dietro ci sarebbero gli hacker russi, che animano tutti coloro che criticano la von der Leyen. E io dico andate a fare in culo, perché non è vero. Io non ho mai avuto niente a che vedere con la Russia, e così nessuno in Coldiretti”.

La zoccola

“Vedrete che una volta realizzato il riarmo saranno create le condizioni per un incidente. Ci sarà un incidente. Per poter dire per fortuna che ci siamo riarmati, non quei deficienti alla Gesmundo che dicevano che non era possibile il riarmo. Certo, se continuiamo, come si dice a Napoli, a mettere ‘o pepe in culo alla zoccola, prima o poi qualcosa tecnicamente succederà”.

Torna in cima