Milano – Cade un’importante barriera sanitaria per l’export di salumi in Giappone. Secondo quanto riportato da Assica, entro la fine dell’anno, la normativa giapponese sui limiti microbiologici si adeguerà agli standard previsti dal Codex alimentarius e dall’Ue. La novità più interessante è che per i prodotti pronti al consumo sarà prevista una tolleranza alla presenza di di Listeria monocytogenes fino a 100 ufc/g, mentre fino ad oggi era richiesta l’assenza totale in 25 g di prodotto. Le differenze tra la normativa comunitaria e giapponese rappresentavano un ostacolo importante per l’export di prodotti di salumeria nell’interessantissimo mercato nipponico. La positività a Listeria dei prodotti comportava, infatti, l’inserimento dell’azienda esportatrice nella “black list”, con l’analisi di tutte le successive partite di merce e la richiesta di una corposa documentazione sulle procedure produttive, con un conseguente grave incremento dei costi a carico del produttore. Al momento le autorità di Tokyo non hanno previsto l’azzeramento della “black list”, ma hanno acconsentito a uno snellimento delle pratiche per la cancellazione degli stabilimenti virtuosi.
Cade il vincolo di “Listeria zero” per l’export di salumi in Giappone
RepartoGrafico2014-10-22T17:51:53+02:0022 Ottobre 2014 - 17:51|Categorie: Salumi|Tag: export, giappone, Listeria monocytogenes|
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