Alba (Cn) – Dopo gli arresti degli scorsi giorni per caporalato e sfruttamento della manodopera agricola (leggi qui), si è tenuta ieri ad Alba una manifestazione organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che ha visto sfilare per le strade della città centinaia di lavoratori che condannano queste pratiche nelle vigne e nei campi di Langa e Roero.
“Riusciamo ad affrontare il tema del caporalato se le parti sane si siedono intorno a un tavolo e provano a costruire un sistema che tiene fuori le mele marce”, ha affermato il segretario generale di Cisl Piemonte, Luca Caretti, come riporta Il Sole 24 Ore. È invece dell’assessore regionale Paolo Bongioanni (FdI), la proposta di un ‘protocollo Piemonte’ per l’accoglienza dei lavoratori stagionali in agricoltura sul modello del ‘protocollo Saluzzo’.
Varato nel 2020 per il distretto frutticolo saluzzese, dove erano stati segnalati casi di caporalato, il protocollo Saluzzo fornisce servizi di sostegno ai lavoratori stagionali (lettura contratti, mediazione interculturale, orientamento ai servizi del territorio) e un sistema pubblico di abitazioni temporanee per far fronte al bisogno di alloggio dei braccianti. Nei 10 comuni aderenti, si legge sul sito della regione, sono state create case con oltre 250 posti per lavoratori con regolare contratto.
Il problema dello sfruttamento di manodopera agricola non è pero squisitamente piemontese. “Latina e Alba sono più vicine di quanto dica la distanza chilometrica”, ha sottolineato il segretario generale di Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo, che ha aggiunto: “Chi vende a 40 o 80 euro una bottiglia non può pagare i lavoratori 3 euro l’ora”.
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