Palermo – In Sicilia, 300 coltivatori hanno deciso di sospendere la raccolta delle olive nelle campagne comprese tra Burgio, Calamonaci, Caltabellotta e Lucca Sicula. Il motivo? A causa del caro-energia, quest’anno i titolari dei frantoi non intendono fissare preventivamente l’entità della remunerazione da garantire a ciascun agricoltore per il conferimento delle proprie olive. E dato che nessun produttore vuole raccogliere a scatola chiusa, in molti hanno minacciato di lasciare i frutti sugli alberi. Il rischio, dunque, è che marciscano. Segnali in questo senso arrivano anche dal comparto degli agrumi: le aziende del settore si domandano se vale la pena e a quali condizioni avviare la campagna agrumicola, che si apre ad ottobre con i limoni e le arance Navelina, per poi passare all’arancia rossa Tarocco e ai mandarini. Anche la filiera intermedia di trasformazione è in emergenza: “Molte industrie stanno chiudendo, e così viene meno anche la possibilità di collocare il prodotto di seconda o terza scelta che dovrà essere destinato al macero, con elevati costi di smaltimento che ricadono sulle aziende produttrici”, spiega Placido Manganaro, presidente di Fruitimprese Sicilia.
Caro bollette: in Sicilia, i coltivatori minacciano di sospendere la raccolta di olive e agrumi
RepartoGrafico2022-10-05T10:47:02+02:005 Ottobre 2022 - 10:47|Categorie: in evidenza, Ortofrutta|Tag: agrumi, caro bollette, Fruitimprese, olive, Sicilia|
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