Albegnga (Sv) – “Non era opportuno continuare a inseguire la chimera di un aumento dei volumi senza profitti. Si finiva col bruciare cassa. Solo con questa sterzata abbiamo riportato l’Ebitda all’8%. E stimiamo di chiudere l’esercizio corrente con oltre 5 milioni di Ebitda”. A parlare è Antonio Cellie, chief restructuring officer di Noberasco, tra gli artefici del percorso di risanamento della società. Il manager, che è anche Ceo di Fiere di Parma, intervistato da Italia Oggi, dettaglia le operazioni che hanno permesso di superare il periodo di “temporanea difficoltà”, attraversato da Noberasco a seguito di alcuni importanti investimenti fatti prima che si avvertissero gli effetti della pandemia e dei conflitti. “Il debito era alimentato, da una parte, dall’enorme investimento di più di 50 milioni nel nuovo stabilimento di Carcare, e, dall’altro, da un elevato capitale circolate che abbiamo abbattuto”, spiega Cellie. “Abbiamo quindi ridotto e razionalizzato il portafoglio prodotti e, alla fine, abbiamo abbattuto il circolante di 15 milioni“. Inoltre, “abbiamo venduto tutto il vendibile”. Focus anche sui prodotti Noberasco: “Faremo prodotti value for money innovativi sempre nell’ambito della frutta secca morbida […] Dobbiamo quindi concentrarci sui prodotti mainstream, per esempio barrette, non solo bio, a un prezzo ragionevole e lavorare anche per la marca del distributore”.
Cellie (Noberasco): “Razionalizzato il portafoglio prodotti: saranno innovativi e a prezzi ragionevoli”
RepartoGrafico2024-01-17T10:43:42+02:0017 Gennaio 2024 - 10:43|Categorie: Bio, Dolci&Salati, Ortofrutta|Tag: antonio cellie, frutta secca, Noberasco|
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