Parigi (Francia) – Il future sul frumento registrato all’Euronext di Parigi – principale mercato finanziario e borsa valori pan-europeo nell’Eurozona – è sceso a 189,25 euro/ton, ben al di sotto della soglia psicologica di 200 euro/ton. Come si legge su Agrisole, il ribasso della quotazione è dovuto a diverse cause. Tra queste, i movimenti dei grani del Mar Nero – la cui maggiore competitività continua a spiazzare i frumenti europei, soprattutto francesi, sui mercati internazionali -, e la variabile valutaria che non gioca a favore degli esportatori continentali – con la forza della moneta unica europea che amplifica le oscillazioni di prezzo e riduce i margini di manovra sui mercati globali -. C’è da aggiungere, inoltre, il surplus produttivo di frumento di Russia (che raggiunge il massimo storico di oltre 86 milioni di tonnellate) e Ucraina (22 milioni).
Anche sul fronte mais, la previsione di un nuovo record produttivo in Usa ha spinto al ribasso i listini parigini, con il contratto novembre 2025 scivolato ieri tra 188-189 euro/ton. Mentre in Ue, la commissione europea ha rivisto al ribasso il forecast sul raccolto di mais 2025, portandolo da 60,1 a 57,6 milioni di tonnellate, al di sotto della media storica.
Nel frattempo, la statunitense National corn growers association (Ncga) ha denunciato, come si legge su Agrisole, le difficoltà a cui andranno incontro i farmer americani: mentre i costi di sementi, fertilizzanti, carburante e altri input essenziali sono rimasti su livelli elevati, i prezzi di vendita del mais sono più che dimezzati in tre anni, mettendo a rischio la sostenibilità finanziaria di molte aziende.