Milano – Da aprile e fino alla prima metà di maggio i listini del grano duro nazionale hanno registrato un ribasso generalizzato: ad aprile 2025 -4,2% rispetto a marzo; -7,1% rispetto allo stesso mese del 2024. Il prezzo medio mensile di aprile è di 314 €/t. Il calo dei prezzi è causato da un rallentamento della domanda, dall’assenza di tensioni sull’offerta e da notizie positive sulla prossima raccolta. A segnalarlo, l’ultimo report di Bmti – l’ufficio delle Borse Merci e dalle Camere di commercio -. Anche le quotazioni del grano duro canadese registrano ad aprile un -3% e un ulteriore calo a inizio maggio. Una dinamica dettata, secondo Bmti, dalla debolezza della domanda e dall’euro sempre ‘forte’ sul dollaro. In calo poi l’import italiano di grano duro da paesi extra Ue: tra luglio 2024 e maggio 2025 -19% rispetto allo stesso periodo dell’annata 2023/2024.
Scendono anche i listini dei grani teneri nazionali. Ad aprile c’è stato un calo mensile del -2% (250 €/t), complice l’ampia disponibilità estera; con ulteriori ritocchi al ribasso (-3 €/t) nella prima parte di maggio, dettati da una nuova frenata degli scambi e dai positivi progressi in campo. Se guardiamo il confronto annuale, però, aprile 2025 ha registrato un +20% rispetto allo stesso mese del 2024.
I dati rilevati da Bmti registrano, inoltre, il calo dei prezzi ad aprile di mais nazionale (con un ribasso medio di circa 3 €/t e -1,9% rispetto a marzo 2025) e dell’orzo nazionale pesante (-2,2% su base mensile), che si porta al di sotto dei 250 €/t in ragione della domanda zootecnica ridotta e delle attese per l’arrivo della nuova produzione nazionale.