Roma – Anacer (Associazione nazionale cerealisti) traccia una fotografia del comparto cerealicolo italiano nel 2021. In base alle rilevazioni Istat emerge che, lo scorso anno, le importazioni di cereali, semi oleosi e farine proteiche sono diminuite del -5,6% a volume, ma sono aumentate del +16,7% a valore. In particolare, registrano flessioni le importazioni di cereali in granella (-9,7%), mais (-14,5%) e grano duro (-26%). Aumentano invece il grano tenero (+4%), l’orzo (+26%) e il riso (+7,5%), considerato tra lavorato, semigreggio, risone e rotture. Incrementate anche le esportazioni di semi e frutti oleosi (+4,9%) e semi di soia (+9%), mentre registrano diminuzioni del -3,4% le farine proteiche vegetali. In merito alle esportazioni dei principali prodotti del settore, nel 2021 il Bel Paese rileva contrazioni del -6,6% a volume e aumenti del +0,8% a valore. La diminuzione delle quantità esportate è dovuta principalmente alla pasta (-277mila tons), al riso (-7%) e ai prodotti trasformati (-16%). Segno positivo per le esportazioni di semola di grano duro (+5,4%), farina di grano tenero (+16%), mangimi a base di cereali (+7%) e cereali in granella (+64%).
Cereali: nel 2021 calano import (-5,6%) ed export (-6,6%)
RepartoGrafico2022-03-14T12:08:49+01:0014 Marzo 2022 - 11:47|Categorie: Dolci&Salati, Grocery|Tag: anacer, cereali, istat|
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