Certificazione obbligatoria per i siti e-commerce che vendono online alimenti bio: lo stabilisce la Corte Europea

2017-10-16T11:49:47+01:0016 Ottobre 2017 - 11:49|Categorie: Bio|Tag: , , , , , , |

Bruxelles (Belgio) – Rivoluzionario verdetto da parte della Corte Europea: con una sentenza del 12 ottobre scorso, è stata sancita l’obbligatoria della certificazione per i siti e-commerce che vendono online alimenti biologici. Una conseguenza del procedimento intentato contro Kamin und Grill Shop GmbH, azienda tedesca che gestisce un’attività di vendita via Internet di prodotti accessori per camini e barbecue, che ha inserito nel suo assortimento, nel 2012, una serie di miscele di spezie biologiche senza essere soggetta al sistema di controllo previsto dal regolamento n. 834/2007. La norma citata assegna agli Stati membri della Ue la facoltà di esentare dall’obbligo di certificazione gli operatori che vendono prodotti direttamente al consumatore o all’utilizzatore finale, a condizione che non li producano, non li preparino, li immagazzinino solo in connessione con il punto di vendita o non li importino da un Paese terzo o non abbiano subappaltato tali attività a terzi. Fino alla sentenza della Corte Europea, si è sempre ritenuto che anche l’e-commerce rientrasse di diritto nelle attività di vendita esentate dall’obbligo di certificazione, in quanto vendita diretta al consumatore. Ma la sentenza ha stabilito che, ai fini del biologico, quella online non è, di fatto, vendita al dettaglio. “La sentenza, da un lato, contribuisce a preservare la fiducia del consumatore nei prodotti biologici”, commenta Paola Cane, direttrice dell’OsservatorioVeganOk. “Dall’altro lato comporterà, a questo punto, l’obbligo di assoggettamento ai requisiti della produzione biologica per tutte le piattaforme online, anche quelle non specializzate”. Secondo i dati del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), solo in Italia, oggi sono almeno 150 le piattaforme online specializzate nella vendita di cibi e bevande bio, senza contare gli e-shop delle grandi insegne per i quali, fino ad oggi, non vigeva l’obbligo di certificazione.

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