Di Angelo Frigerio
Villanova (Pd) – Fuori il direttore HR, i responsabili vendite Nord/Sud Italia, licenziati o ‘dimissionari’. Fuori la responsabile marketing e altre figure apicali. Fuori il Direttore vendite che va in pensione a fine anno. Un repulisti di grande effetto quello operato dai fratelli Tonazzo. I titolari di Kioene sono abituati a scelte ‘forti’. Dopo generazioni impegnate nel mondo della carne, Albino e Stefano, nel 1988, cominciano a investire in prodotti a base di proteine vegetali. Nasce Kioene che, dopo un lungo percorso, nel 2017 diventa leader di mercato con 25 milioni di euro di fatturato. Fino allo scorso anno, quando i due imprenditori decidono di abbandonare completamente il mercato delle carni per abbracciare in toto il mondo del plant based. Nel 2024 Kioene ha avuto un fatturato pari a oltre 65 milioni di euro con un Ebitda di 11 milioni e 700mila euro e un utile di 4 milioni e 400mila circa. Fonti solitamente bene informate parlano di una crescita significativa anche per quest’anno, con un fatturato vicino ai 70 milioni di euro. Che senso ha dunque smantellare la rete vendita con risultati così significativi? Se lo chiedono soprattutto i buyer del settore. Quali saranno i loro interlocutori adesso?