Meda (Mb) – Nonostante la fine della politica zero Covid, le imprese cinesi hanno messo a segno una ripresa economica più lenta del previsto. “Abbiamo assistito a un modesto e graduale miglioramento da un inizio molto lento, ma è troppo presto per parlare di una ripresa”, spiega l’Ad di Nxp Semiconductors, come riporta Repubblica A&F. Aleggia, dunque, una preoccupazione generale tra le imprese anche nei settori legati al consumo. Starbucks, ad esempio, ha dichiarato di aver assistito a una “robusta ripresa nei primi tre mesi, ma la crescita ha già iniziato a rallentare. Anche a causa del contesto generale”.
Stando ai dati ufficiali resi noti dalla Federal Reserve, tuttavia, la crescita prevista del Pil cinese nel 2023 sarà intorno al 5%. Superando così l’obiettivo di crescita annuale. Nonostante ciò, la ripresa risulta essere discontinua. Infatti, se il primo trimestre è stato positivo, già ad aprile il settore manifatturiero è tornato in contrazione. Le importazioni hanno infatti subito un forte rallentamento, mentre le esportazioni sono cresciute a un ritmo più lento. Allargando la lente agli ultimi 10 anni, poi, come evidenziano gli analisti di Bloomberg e riporta Repubblica A&F, gli investimenti cinesi in Europa sono scesi nel 2022 ai minimi storici, a quota 7,9 miliardi di euro.
