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Coldiretti, attacco a Mediterranea a pagina intera (1): “Ci sono dietro colossi del cibo omologato”

2024-07-15T09:07:32+02:0015 Luglio 2024 - 09:07|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Roma – Sabato 13 e domenica 14 luglio sul Giornale è comparso un avviso a pagamento dal titolo ‘Giù le mani dalla Dieta Mediterranea‘. La scritta, in verde, domina una pagina pubblicitaria, con un testo su fondo giallo (i due colori che identificano Coldiretti). Il messaggio recita: “Il 16 novembre 2010 l’Unesco riconosce la Dieta Mediterranea come patrimonio culturale immateriale dell’umanità, un riconoscimento importante, che corona il sogno di un sindaco pescatore, di un eroe civile come Angelo Vassallo. Tutto bene dunque? No. Mai come come oggi la Dieta Mediterranea è sotto attacco. Un gruppo di multinazionali che in Italia è rappresentato da UnionFood, presieduta da Paolo Barilla, con al traino Confagricoltura, sta cercando di svilire e accaparrarsi questo patrimonio attraverso una nuova associazione che inganna già con il nome: Mediterranea. Si tratta dei grandi colossi del cibo omologato e ultraprocessato: Unilever, che investe sul latte artificiale, Mondelez, multata per oltre 300 milioni di euro dalla Ue per ostacoli al commercio, Lactalis, condannata per pratiche sleali e Nestlè, che sostiene il Nutri-Score. Cosa c’entra tutto questo con la Dieta Mediterranea? Nulla. Come organizzatori di categoria, associazioni dei consumatori e dei produttori, movimenti ambientalisti e organizzazioni che si occupano di cultura del cibo diciamo insieme Giù le mani della Dieta Mediterranea”.

Seguono i simboli dei 52 aderenti, in ordine alfabetico, tra cui Coldiretti, Codacons, Movimento Consumatori, Assoutenti, NaturaSì, Campagna Amica, Città dell’Olio, Adusbef, Città del Vino, Federparchi. AcliTerra. L’inserzione arriva dopo una serie di articoli che ha visto prima Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia, scagliarsi contro Mediterranea, sempre dalle pagine de Il Giornale (a fine maggio), poi, nelle settimane successive, altri articoli in cui comparivano dichiarazioni dei vertici di Coldiretti, sino ai pezzo comparsi in queste settimane di luglio, che hanno ripetutamente chiamato in causa il ruolo di Paolo Barilla.

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