Come andrà il mercato della Gdo nel periodo 2025-2030? Le previsioni di Francesco Avanzini, Dg Conad

2025-02-01T10:49:16+02:003 Febbraio 2025 - 08:27|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , , , |

Di Luigi Rubinelli

Fare previsioni di cinque anni per il mercato della Gdo non è semplicissimo perché apparentemente il mercato è statico. In realtà il consumatore si muove e cambia costringendo le imprese a cambiare anch’esse. Ecco quali saranno le variabili maggiori che impatteranno sui cambiamenti nel periodo 2025-2030 secondo Francesco Avanzini, direttore generale Conad.

Come andrà quest’anno

Partiamo prima dall’anno in corso. Dice Avanzini che anche il 2025 si prospetta come un anno difficile per le imprese produttive e distributive con consumi stabili, bassa inflazione e volumi deboli.

Il cliente continua una evoluzione verso modelli diversificati di consumo, mettendo la convenienza, la distintività dell’offerta e la reputazione del brand al centro delle sue scelte.

La differenziazione dei formati distributivi è lo scenario più aderente ai mercati maturi e poco innovativi. Digitalizzazione e sostenibilità si affermano come i trend futuri e legami con il cliente.

Il sistema Conad vuole accelerare la crescita attraverso lo sviluppo di nuova rete distributiva, sia fisica che digitale, per crescere sui territori e a favore dei suoi soci imprenditori, con una leadership diffusa, innovativa, solida riconosciuta dai clienti e dal mercato.

Lo scenario al 2030: una forte e continua pressione sui margini

Ecco allora lo scenario identificato e descritto da Francesco Avanzini.

Il mercato della Gdo crescerà, sottolinea Avanzini, ma a tassi contenuti attraverso i format tradizionali, ad eccezione degli ipermercati, che continueranno il loro rallentamento. I formati di prossimità continueranno ad avere una quota rilevante rispondendo alle esigenze di specializzazione e vicinanza fisica al cliente.

La Gdo dovrà però fare i conti con una forte pressione sui margini, data la compressione dei prezzi, causata dalla riduzione del potere di acquisto dei clienti, dall’aumento delle diseguaglianze e dalla concorrenza dei canali discount, value food e non food.

L’arena competitiva resterà affollata di concorrenti, mono e multi-insegna, multicanale e con formati differenziati. Tutti cercheranno di difendere le quote di mercato dove sono leader e di aumentarle dove non sono presenti, saturando ulteriormente un mercato in saturazione.

20230: i canali che cresceranno di più

Gli specialisti di valore (discount value) o di offerta (ex: farma, parafarma, pet store, drugstore, ristorazione quick service) continueranno a crescere più degli altri, sottolinea Avanzini, poiché sono più aderenti ai diversi paradigmi di consumo e ai trend economici e sociali.

2030: servono nuovi, importanti investimenti

L’inevitabile trasformazione digitale, tecnologica e Esg (sostenibilità), richiede investimenti molto superiori al passato, che dovranno essere mirati seguendo chiare priorità. Dato il forte investimento finanziario richiesto, sarà un fattore chiave massimizzare i ritorni generando efficienza e fidelizzazione.

In termini di profit pool, ossia la dimensione di mercato e la massa di margine, ci sarà una parziale riduzione dei canali tradizionali, prevede Avanzini, e una ulteriore crescita di quelli specializzati, food e non food, e sarà quindi indispensabile recuperare anche tramite nuove linee di business adiacenti, oltre il commercio (servizi B2b e B2c) di dimensioni rilevanti e a doppia cifra.

I cambiamenti e lo scenario dal 2024 al 2030: la profittabilità del mercato

 

2024 2030
EBIT 11 mld di euro (4,7% dei ricavi) 14 mld (5% sui ricavi)
Canali tradizionali 2,2 mld (2,5%) 2,1 mld (2%)
Discount value 1,2 mld (4,5%) 2,2 mld (5,5%)
Salute e benessere 2,8 mld (8%) 3,1 mld (8,5%)
Specialisti pet – (nd) – (nd)
Ristorazione 4,6 mld (6%) 6,4 mld (8,5%)

Fonte: Conad

Il parere di Alimentando

• Il settore della ristorazione mostra la crescita più rilevante, con un aumento di 1,8 miliardi di euro e un miglioramento della marginalità.

• Il canale “Salute e benessere” mantiene una quota di mercato stabile ma in crescita.

• I discount aumentano significativamente sia in valore assoluto che in margine percentuale, confermando una tendenza al risparmio da parte dei consumatori.

• I canali tradizionali sembrano in declino sia in valore assoluto che in redditività.

Questi dati indicano un’evoluzione dei consumi verso scelte più economiche (discount) e salutistiche, con una crescente attenzione alla ristorazione fuori casa.

 

 

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