Confagricoltura chiede il ritiro dell’emendamento che destina 40 milioni di euro ai consorzi agrari

2017-05-26T16:40:00+02:0026 Maggio 2017 - 16:40|Categorie: Mercato|Tag: , , |

Roma – “Siamo esterrefatti di fronte all’ennesimo tentativo di rifinanziare il sistema dei consorzi agrari. Sollecitiamo che venga ritirato o respinto l’emendamento n. 3.53 alla mini-manovra del DL 50/2017”. A chiederlo è Confagricoltura, in relazione all’emendamento che istituisce un fondo, con una dotazione iniziale di ben 40 milioni di euro, presso Ismea, per la ristrutturazione dei debiti contratti dai consorzi agrari in amministrazione ordinaria. Spiega ancora Confagricoltura: “Già dalla relazione tecnica che accompagna l’emendamento risulta chiaro che il sistema dei consorzi agrari (che ci si ostina a mantenere in vita a 25 anni dal commissariamento e dalla liquidazione della Federconsorzi) ha un costo esorbitante che ancora pesa sulla collettività. Va posta decisamente fine alla gestione separata senza ulteriori escamotage e sperpero di risorse pubbliche”. La tesi di Confagricoltura è semplice e molto chiara e inoppugnabile: i consorzi agrari in grado di stare sul mercato ci restino con le proprie forze e non con fondi e contributi pubblici. Tra l’altro, una beffa ulteriore verso il mondo agricolo cui i consorzi si rivolgono, visto lo sperpero di risorse utilizzate per sanare le inefficienze, a danno di quel sistema imprenditoriale e associativo agricolo davvero utile, invece, all’agricoltura. L’appello dell’associazione è rivolto al mondo politico e, in particolare, ai parlamentari, cui chiede “la massima attenzione su questo argomento e passi che siano nell’interesse dell’intero settore agricolo e non di alcune componenti, peraltro bocciate dalla storia e dall’economia. L’agricoltura ha altre priorità, a partire dalle emergenze dei comparti di riso, cereali, ortofrutta, agrumi, zootecnia. A queste priorità andranno destinate tutte le risorse disponibili”.

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