Cassino Po (Pv) – C’è tensione in Oltrepò Pavese dopo il rinnovo dei vertici del Consorzio Tutela Vini. Sono circa 15 le aziende, rappresentati circa il 15% della produzione, ad aver scelto di chiamarsi fuori, presentando lettere individuali di dimissioni irrevocabili, in polemica con le scelte effettuate. La dimostrazione di un indirizzo politico che, dagli ‘scissionisti’, è ritenuto troppo legata a schemi passati. Lo scorso 8 maggio, l’assemblea dei soci aveva eletto nel Cda, per i produttori, Luca Bellani (Ca’ di Frara), Simone Bevilacqua (Tenuta Quvestra), Cirillo Contardi (Podere Bignolino), Luigi Gatti (Legoratta) e Davide Musselli (Casone e Pradivolpe); per i vinificatori, Andrea Barbieri (La Versa), Claudio Battaini (Sabaghina), Andrea Gallotti (Torrevilla), Andrea Giorgi (Terre d’Oltrepò) e Roberto Lechiancole (Prime Alture); per gli imbottigliatori, Quirico Decordi (Vinicola Decordi), Renato Guarini (Losito e Guarini), Piernicola Olmo (Castello del Poggio – Zonin), Pier Paolo Vanzini (Vanzini) e Valeria Vercesi (Vercesi Nando e Figlio Maurizio). A seguito delle dimissioni di gruppo, il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese perde la qualifica “erga omnes”, ovvero il ruolo di controllo e vigilanza delle produzioni nel territorio.
Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese: polemiche e dimissioni dopo il rinnovo del Cda
RepartoGrafico2018-05-15T11:55:05+01:0015 Maggio 2018 - 12:00|Categorie: Vini|Tag: cda, consorzio tutela vini oltrepo pavese, dimissioni, erga omnes|
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