Saronno (Va) – Illva Saronno Holding, proprietaria dei marchi Disaronno, Tia Maria, Corvo di Salapatura e Florio, è stata condannata al pagamento di 5,6 milioni di euro dalle autorità fiscali cinesi a causa di un’erronea interpretazione della legge internazionale. Nel 2005 Illva Saronno Holding acquisisce il 33% della holding cinese Changyu Group, il maggiore produttore di vino in Cina. Nell’estate del 2012 l’azienda italiana decide di incorporare tramite fusione la propria controllata Isi, detentrice del 33% della Holding cinese. Operazione non tassabile, secondo gli accordi internazionali vigenti, ma l’ufficio fiscale cinese considera la fusione come una cessione e stabilisce il pagamento di un’imposta aggiuntiva quantificata in 5,6 milioni di euro. Illva di Saronno Holding si rivolge al ministero dell’Economia e delle Finanze italiano per attivare la procedura internazionale Mutual Agreement Procedure (Map), prevista dalla convenzione fiscale tra Cina e Italia del 1986. Purtroppo però il ministero italiano si attiva a settembre 2013, in tempi successivi alla scadenza del pagamento. La controparte cinese ha recentemente comunicato che darà un parere relativo alla procedura Map entro il 18 febbraio.
Contenzioso tra Illva Saronno Holding e il fisco cinese: comminata multa di 5,6 milioni di euro
federica2023-06-14T14:40:40+02:003 Febbraio 2014 - 10:24|Categorie: Mercato|Tag: cina, contenzioso, Disaronno, Illva Saronno Holding|