• Claudio Mazzini

Crea: l’agroalimentare pesa per il 15% sull’economia nazionale

Roma – Nel 2024 il sistema agroalimentare italiano ha raggiunto un fatturato complessivo di circa 700 miliardi di euro, pari a circa il 15% dell’economia nazionale, confermandosi uno dei pilastri produttivi del Paese. Agricoltura e industria alimentare e delle bevande rappresentano circa il 40% del valore complessivo del comparto, in un contesto segnato da tensioni geopolitiche, volatilità dei mercati, criticità logistiche e pressioni ambientali. I dati emergono dall’Annuario dell’Agricoltura italiana 2024, realizzato dal Crea – Centro Politiche e Bioeconomia.

Sul fronte del commercio estero, l’anno segna un nuovo massimo storico: le esportazioni agroalimentari superano per la prima volta i 68,5 miliardi di euro, con una crescita dell’8,7% su base annua. La dinamica più favorevole dell’export rispetto alle importazioni consente il ritorno a un saldo positivo della bilancia agroalimentare. Il Made in Italy pesa per il 73,6% dell’export complessivo, trainato da vino, olio, formaggi e prodotti dolciari. L’Unione europea assorbe il 58,3% delle vendite, mentre gli Stati Uniti si confermano primo mercato extra Ue con l’11,5%. In forte espansione, nel periodo 2018-2024, anche i flussi verso Corea del Sud, India, Arabia Saudita e Vietnam.

Crescono produzione agricola (+2,5%) e valore aggiunto (+12,2%), grazie soprattutto alla riduzione dei costi intermedi, scesi a 31,3 miliardi di euro (-7,9%) per effetto del calo dei prezzi di energia (-15%) e concimi (-13,5%). Le Indicazioni Geografiche raggiungono un valore di produzione di circa 21 miliardi di euro, pari al 19% del fatturato agroalimentare, con export oltre 12 miliardi. La bioeconomia vale il 10% dell’economia nazionale, con oltre 2 milioni di occupati, mentre la spesa pubblica per il settore agricolo si attesta a 13,6 miliardi di euro, in gran parte finanziata da risorse Ue.

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