Torino – Secondo il report di Intesa Sanpaolo sui bilanci aziendali di circa 140 imprese associate a Unione Italiana Food e ripreso da Italia Oggi, il mercato globale degli integratori alimentari è in forte crescita, con gli scambi internazionali quasi triplicati negli ultimi 15 anni. L’Italia si è classificata settima nel 2022, con 1,7 miliardi di euro di esportazioni, salite a 1,9 miliardi di euro nel 2023 (+11%). L’avanzo commerciale italiano ha raggiunto i 900 milioni di euro nel 2023. Nonostante il rallentamento generalizzato del commercio mondiale, l’export è salito del 12,4% anche nel primo semestre del 2024, grazie alla crescita in Germania, Francia, Polonia, Cina e Arabia Saudita. Usa, Germania, Spagna e Francia rimangono i primi quattro mercati di sbocco.
La ricerca attribuisce il successo del settore all’impiego di addetti qualificati, alla presenza di giovani (27% under 40) e di donne (48%) alla guida delle imprese, e alla produttività del lavoro. Questa è misurata dal valore aggiunto per addetto, che arriva a 116mila euro tra le imprese che commercializzano integratori e 102mila euro tra quelle di produzione, contro una media del commercio all’ingrosso di 67mila euro e di 64mila euro nel manifatturiero. Inoltre, in quattro casi su 10, le aziende possiedono brevetti, con ritorni significativi in termini di crescita e redditività.