Milano – Entro il 2050 la produzione agricola mondiale potrebbe ridursi fino a -35%. A dirlo è l’ultimo report ‘Building Resilience in Agrifood Supply Chains’ realizzato da Boston Consulting Group (Bcg) in collaborazione con Quantis. A minacciare i sistemi alimentari globali ci sarebbe una tempesta perfetta: eventi climatici estremi sempre più frequenti, conflitti geopolitici e un’agricoltura troppo dipendente da un numero limitato di colture divise in pochi Paesi produttori.
L’esempio più lampante è quello del riso. I volumi di produzione globale di riso – che costituisce il 22% dell’apporto calorico globale, superato solo dal grano con il 23% – sono destinati a diminuire del 9% entro il 2050, con i primi cinque produttori che subiranno un calo del 18%. I primi tre Paesi ad essere coinvolti (responsabili del 40% della produzione totale di riso) saranno: India, Bangladesh e Indonesia. Altro esempio significativo è rappresentato dal cacao: il 60% proviene dall’Africa occidentale (Costa d’Avorio e Ghana).
“Per rafforzare la resilienza del sistema agroalimentare è necessario agire su più fronti”, fanno sapere da Bcg, “dall’innovazione genetica, che consente di sviluppare colture resistenti al clima, all’agricoltura rigenerativa, che tutela suoli e biodiversità, dalla logistica sostenibile alla digitalizzazione della filiera”.