Crisi Ferrarini, l’interrogazione di Gallinella (M5S) ai ministri dell’Economia e delle Politiche agricole

2021-04-12T14:36:24+02:0012 Aprile 2021 - 14:36|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , , , |

Roma – Si infiamma il dibattito politico sulla crisi Ferrarini. Oltre alla presa di posizione di Anzaldi (Italia Viva), di cui abbiamo scritto qui, è da segnalare anche l’interrogazione del presidente della commissione Agricoltura della Camera, Filippo Gallinella. Rivolgendosi al ministro dell’Economia e a quello delle Politiche agricole, Gallinella dichiara: “Da giugno 2019 a dicembre 2019, Intesa Sanpaolo e la società a totale partecipazione pubblica Amco Spa (100% di capitale detenuto dal Mef) hanno richiesto, come creditrici con una quota del passivo superiore al 10%, di accedere ai documenti della procedura e della società, al fine di depositare una proposta concorrente ex articolo 163.4 legge fallimentare”. Il deputato ha proseguito ricordando che il Tribunale di Reggio Emilia ha inizialmente accolto, con un primo decreto, la rinuncia di Ferrarini alla proposta concordataria, dichiarando l’improcedibilità del concordato preventivo, e in seguito accolto, con un secondo decreto, l’istanza di un nuovo concordato in bianco. Ma i decreti sono stati impugnati da Intesa Sanpaolo e Unicredit davanti alla Corte d’Appello di Bologna che ne ha evidenziato “la loro illegittimità”. In seguito, il 10 agosto scorso, i due istituti di credito con Bonterre-Gsi, Opas, Happy Pig (Hp) come partner industriali hanno presentato al Tribunale di Reggio Emilia una proposta concorrente, mentre il 31 agosto Ferrarini ha ripresentato al Tribunale di Reggio Emilia una propria proposta in luogo di quella ritirata “che vedrà l’azienda passare sotto il controllo del Gruppo Pini e della stessa Amco Spa, che nel frattempo non solo è divenuta consocia col 20% del Gruppo Pini nell’iniziativa, ma finanzierà la società controllata da Gruppo Pini, in caso di acquisizione della Ferrarini in sede concordataria, con 12 milioni di euro”. Gallinella cita fonti di stampa secondo cui “la Corte d’Appello di Bologna, pronunciandosi sull’impugnativa presentata da Intesa Sanpaolo e Unicredit, ha di fatto azzerato tutto il procedimento, con il venir meno degli effetti di tutti gli atti e le proposte sin qui depositate, compresa la proposta del Gruppo Pini e della Società pubblica Amco che, si legge sulla stampa, dovrà essere ripresentata presso il Tribunale Fallimentare di Bologna”. Nell’interrogazione, il deputato ha chiesto ai due ministri se siano a conoscenza dei fatti in cui è coinvolta Amco e se non intendano “verificare, per quanto di competenza, la vicenda nel complesso, al fine in particolare di evitare ripercussioni per il settore dell’industria alimentare italiana”.

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