Napoli – Le tensioni nel canale di Suez (leggi qui) rischiano di avere un forte impatto sulla filiera del pomodoro e delle conserve vegetali. A rischio l’export e l’approvvigionamento di materia prima.
A lanciare l’allarme è Giovanni de Angelis, direttore generale di Anicav, l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali: “I mercati di Asia e Oceania rappresentano uno sbocco commerciale fondamentale. L’aumento del costo dei noli, generato dal contesto, potrebbe incidere sulla competitività delle nostre aziende all’estero”. Il comparto delle conserve rosse, infatti, è da sempre fortemente export oriented, con circa il 60% delle produzioni destinato a oltrepassare i confini nazionali. Molti tra i principali mercati di riferimento sono proprio in Asia e in Oceania, per un valore di circa 380 milioni di euro di esportazioni (il 13,5% del totale dell’export).
“Stiamo subendo disagi anche su altre rotte con un conseguente aumento dei costi dei noli. A questo si aggiunga anche l’impatto sugli approvvigionamenti di materia prima e semilavorati – principalmente packaging metallico – che arrivano sostanzialmente dal Far East”.