Un’altra seduta con un calo a bollettino di 4 centesimi. È la 12esima consecutiva di questa entità, con lievi eccezioni (i 4,1 del 16 ottobre e il non formulato del 13 novembre, che visto l’andamento successivo aveva di fatto mascherato un altro -4,1). Ormai il calo autunnale ha superato il 20%, e i prezzi hanno toccato i minimi annuali: 1,75 euro/kg per il pesante Dop (era del 2022 che non accadeva), 1,69 euro/kg per il Dop inferiore ai 160 kg e 1,61 euro/kg per il non tutelato più costoso. Insomma, stiamo parlando di un vero e proprio crollo, influenzato da fattori esterni (i dazi cinesi, che sono stati ridotti ma che sono diventati strutturali per i prossimi cinque anni leggi qui e la PSA approdata in Spagna, limitatamente al selvatico ma in grado di destabilizzare ulteriormente un mercato suinicolo che era già in difficoltà), ma che hanno soltanto esacerbato la tendenza fisiologica di un calo del valore del suino nel periodo autunnale.Forse quest’anno non era il caso di tirare così tanto la corda, da parte degli allevatori? Stiamo parlando soprattutto di questo agosto, quando una volta raggiunti i 2,10 euro/kg la parte agricola aveva voluto a tutti i costi arrivare a 2,20, attraverso il non formulato di fine agosto e la seduta di inviariato a inizio settembre (qui la cronistoria dell’estate). Ora il settore non sembra disposto ad aiutare gli allevatori e, al momento, non ci sono segnali di rallentamento di questa curva verso il basso. In molti sperano che l’accorpamento delle Cun a Mantova, in previsione per l’anno prossimo, possa essere un modo per stabilizzare la situazione e affrontare le contingenze da filiera, e non da singoli anelli contrapposti.
| Picco estivo (euro/kg) |
Partenza calo autunnale | Prezzo dopo 12 settimane(euro/kg) | Percentuale | |
| 2025 | 2,203 | 2 ottobre | 1,750 | -20,6% |
| 2024 | 2,387 | 31 ottobre | 1,973 | -17,3% |
| 2023 | 2,329 | 9 novembre | 2,070 | -11,1% |
| 2022 | 2,072 | 4 novembre | 1,917 | -7,5% |
| 2021 | 1,713 | 26 agosto | In risalita |