Cun tagli freschi: triti -13, gola -11, coppa -10, cosce -8. I macelli recuperano su lombi e busto

Mantova – L’industria dei salumi di carne suina inizia a respirare davvero, almeno sul fronte acquisti. Da parte dei macelli era impossibile tenere certe quotazioni, alla luce del calo costante che ha portato il suino vivo sotto gli 1,80 euro/kg dopo oltre otto mesi (leggi qui). Il calo del trito da banco si conferma il più veloce e consistente: altri 13 centesimi (57 da inizio novembre) lo portano a 4,40 euro/kg, la stessa quotazione di Ferragosto. Insomma, non la stessa debacle di un anno fa (quando passò da 5,63 a 4,77 euro/kg in cinque settimane), ma comunque un discreto -11,5% che consente ai produttori di salame un po’ di margine per lavorare meglio, soprattutto in ottica 2026. Ma i cali non si fermano qui: la gola, che ha vissuto un anno decisamente difficile (3,287 euro/kg il prezzo medio da inizio anno), sta rientrando ai valori di inizio settembre: i 24 centesimi persi nelle ultime tre sedute valgono un -6,6%; la coppa scende di altri 10 centesimi e arriva a 5,42 euro/kg (-33,9% da Ferragosto), e anche le cosce continuano una parabola discendente che inizia a diventare tangibile: 27 centesimi in meno da inizio ottobre (-4,5%). Scendono anche le pancette (-8 cent quella squadrata e -5 il pancettone) e la spalla (-6). Il momento critico per i macelli, che fino a fine novembre avevano più o meno tenuto, è mitigato dal rialzo della macelleria fresca in vista delle feste, in ritardo rispetto al 2024 ma che recita 30 centesimi sul lombo Padova, 20 sul Bologna e 10 sul busto.

Questo il dettaglio