Washington (Usa) – Il presidente Usa Donald Trump ha firmato ieri notte l’ordine esecutivo che va a modificare i dazi reciproci con i suoi partner commerciali.
Oltre all’ufficializzazione delle tariffe al 15% sul 70% delle esportazioni Ue (leggi qui), gli Usa hanno approvato queste tariffe per i vari Paesi: aumento dal 25% al 35% per il Canada – una risposta, dice la Casa Bianca, “alle continue mancanze di azione e rappresaglie” nonché alla disponibilità del premier canadese Carney di riconoscere la Palestina; l’India viene colpita con dazi al 25% – il Paese avrebbe rifiutato di dare accesso agli Usa al suo settore agricolo e New Delhi continua a comprare petrolio russo, come riporta il Corriere della Sera; 39% alla Svizzera; 30% al Sudafrica; 15% per Israele, Turchia, Venezuela, Cameroon e Ciad; 20% a Taiwan, Vietnam e Bangladesh; 19% per il Pakistan; 15% alla Corea del Sud; il Brasile si è visto imporre dazi del 50% (ma in questo caso ne saranno esentati aerei, energia e succo d’arancia). Saranno poi applicati dazi al 10% a tutti gli altri Paesi non indicati nell’Annex I dell’ordine esecutivo. Per il Messico, invece, è stata accettata una proroga di altri 90 giorni.
Il segretario del Tesoro, Scott Bessent, ha affermato che anche se tutti i dazi entrano in vigore oggi, ci sarà ancora spazio per negoziare.