Diretta Cibus – Lenti (Assica): “Necessario un aumento dei listini per la sopravvivenza della filiera suinicola”

2022-05-06T14:49:07+01:006 Maggio 2022 - 14:49|Categorie: Carni, Salumi|Tag: , |

Parma – Le preoccupazioni del settore dei salumi – investito dagli aumenti dei prezzi dell’energia, quadruplicati rispetto all’anno scorso, delle materie prime e dei trasporti – sono state al centro del convegno di Assica (Associazione Industriali delle carni e dei salumi) che si è svolto nella cornice di Cibus. “La filiera suinicola, in particolare le aziende di macellazione e i salumifici, è particolarmente colpita dall’aumento dei costi di produzione e vede i propri margini assottigliarsi in maniera preoccupante”. A lanciare l’allarme è Ruggero Lenti, presidente dell’associazione. Che spiega come la filiera stia fronteggiando anche un altro importante fattore di perdita della redditività: la peste suina africana. Un fatto che, da gennaio 2022, ha portato alla perdita di circa 20 milioni di euro al mese di export e che espone le aziende al rischio di ulteriori danni se la malattia veterinaria dovesse diffondersi nei territori a maggior intensità di allevamenti suinicoli e aziende di trasformazione. In questa situazione, spiega Lenti, “Senza un riconoscimento di adeguati aumenti del listino sarà difficile che le aziende continuino ad operare”. Per trovare una soluzione, è necessario aprire subito un tavolo di lavoro che coinvolga tutti gli attori della filiera suinicola, dai mangimisti alla Gdo. Marco Limonta, business insight director di Iri, è intervenuto sul tema degli aumenti dei prezzi: “A fronte di forti aumenti di materie prime e di altri fattori produttivi, non tutta l’inflazione è stata scaricata sui prezzi al consumo. Inoltre, gli aumenti dei prezzi sono molto disomogenei, con forte variabilità da categoria a categoria. Secondo le rilevazioni dell’Osservatori prezzi Iri, solo nelle ultime settimane abbiamo visto un aumento dei prezzi importante. Inoltre, a fronte di aumenti pronunciati registrati da alcune categorie, altri sono risultati addirittura in deflazione (come il prosciutto – cotto e crudo – a peso variabile). A partire da questi aumenti, o meglio, dalla percezione che lo shopper ha dell’aumento dei prezzi, il consumatore sta mettendo in atto strategie di ‘messa in sicurezza’ del suo portafoglio: maggiore scelta di alcuni canali di vendita, piuttosto che ricomposizione del carrello della spesa. Di fronte a questa situazione, il mercato dei salumi deve reagire con forza, sfruttando le sue eccellenze, senza rinunciare alla qualità, per cercare di vincere la sfida dei consumi nei prossimi mesi”.

Nella foto: da sinistra Ruggero Lenti (Assica) e Ciro Rapacciuolo (Csc – Centro studi Confindustria)

 

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