Milano – Il settore delle carni e quello dei salumi sono in affanno a causa dell’emergenza Coronavirus. Come spiega Ismea, pesano la chiusura del canale Horeca e il crollo dell’export. Inoltre, molti lavoratori dei macelli sono stati colpiti dal virus, rallentando il lavoro. E i nuovi protocolli sanitari hanno portato a una riduzione delle attività. Riduzione che, secondo Confagricoltura, è pari al 20%. E’ vero che i prezzi dei suini sono in calo (1,45 euro al Kg) rispetto ai picchi di qualche mese fa (1,79 euro), ma ora il rischio è che gli animali restino troppo nelle stalle, andando fuori peso per il circuito Dop. Senza contare poi l’aumento dei mangimi, pari a circa il 5%, dovuto ai ritardi nei trasporti. Non va meglio per l’industria: “Bar, mense e ristoranti rappresentano il 20% delle nostre vendite”, spiega al Sole 24 Ore Davide Calderone, direttore di Assica. Da valutare con attenzione gli aumenti in Gdo: si registra un incremento degli affettati ma, prosegue Calderone, “ai banconi del fresco si registra un calo drastico dei clienti”. Per questo l’associazione chiede a gran voce l’intervento dei ministeri competenti e del governo.
