Diverse aziende, pari al 27% dei voti in assemblea, hanno lasciato il Consorzio vini Oltrepò Pavese

2024-12-30T11:24:44+02:0030 Dicembre 2024 - 11:24|Categorie: in evidenza, Vini|

Terrazza Coste (Pv) – Diverse aziende, tra viticoltori, vinificatori e imbottigliatori, che rappresentano il 27% dei voti in assemblea, hanno lasciato il Consorzio vini dell’Oltrepò Pavese. Lo fa sapere lo stesso organismo di tutela tramite una nota stampa.

“E’ stata una decisione sofferta ma non più prorogabile”, hanno dichiarato i dimissionari, “che non avremmo voluto prendere ma siamo stati costretti a farlo anche per non apparire corresponsabili di scelte da cui ci dissociamo radicalmente“. Tra le decisioni da cui i dimissionari prendono le distanze, le “mancate attuazioni di delibere assembleari ad oggi completamente affossate (fatto di per sé già molto grave) che fanno presumere la volontà di non applicare la fascetta Ministeriale sulle Igt e la decisione di non procedere con il disciplinare della Docg per il cambio del nome della nostra denominazione”. Inoltre, “è stata azzerata la promozione su prodotti ritenuti ‘minori’ ma che in realtà sono quelli su cui oggi vive l’intero territorio senza minimamente preoccuparsi di uno dei caposaldi dei ‘Consorzi’ che prevede proporzionalità tra contributi versati e promozione delle singole denominazioni”.

Non ci sentiamo più rappresentati“, concludono gli imprenditori fuoriusciti, “da un Consorzio che sta inoltre cercando in tutti i modi di modificare lo Statuto che è stato da poco approvato da tutta la filiera, dopo un ampio confronto con Regione, con le Associazioni di Categoria e con i Tavoli delle Denominazioni, con lo scopo di accentrare i poteri decisionali al Cda a discapito dei soci (grandi e piccoli) e dell’intero territorio dell’Oltrepò Pavese”.

Già lo scorso luglio, cinque consiglieri su sette, tra gli imbottigliatori, avevano lasciato il Consorzio vini Oltrepò Pavese.

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