Meda (Mb) – Non ci sono solo gli aumenti di carne bovina e suina a preoccupare i produttori. Anche il tacchino registra un continuo incremento del costo della materia prima, nel silenzio generale dei media. “Nell’ultimo anno il costo del tacchino estero UE è raddoppiato. E parliamo di un prodotto ormai sempre più diffuso e presente nei punti vendita a livello di carne fresca, arrosti e salumi”, spiega Mauro Esposto (in foto), amministratore delegato di Goldenfood Srl.
Tra le ragioni di questa situazione c’è sicuramente l’epidemia di aviaria che si è sviluppata in tutta Europa circa tre anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di capi. “In caso di virus, tutti i capi avicoli ( galline, polli, faraone ecc…) nel raggio di 3 Km devono essere abbattuti, inoltre è necessario una la bonifica di tutta la zona interessata. Poi bisogna aggiungere i tempi di crescita dell’animale che sono di sei mesi. Questo ha generato una forte contrazione della quantità di materia prima, con conseguente innalzamento dei prezzi”, continua Esposto. Come per le altre carni, ha pesato anche l’aumento dei prezzi di mangimi ed energia legato alla guerra russo-ucraina.
“Il petto di tacchino UE sui canali commerciali attualmente viene infatti acquistato a più di 8 euro al Kg, mentre alcuni anni fa bastavano 3,70-4,00 euro. Dalle indicazioni che abbiamo, i prezzi rimarranno sostenuti almeno fino a marzo, poi si vedrà. Ormai si naviga a vista, i consumi dovrebbero risentirne, perciò anche il prezzo dovrebbe abbassarsi, anche se non torneremo più alle vecchie quotazioni”, afferma l’Ad di Goldenfood Srl.
Per il prodotto nazionale, la musica non cambia e per gli stessi motivi abbiamo raggiunto di 9,25 euro contro i 7,90 di un anno fa (prezzi da bollettino dell’ultima settimana)
Aggiungiamo anche che in questi mesi appare elevata la domanda dal Regno Unito (Natale), mentre gli scambi con l’Europa orientale si sono ridotti. Con ogni probabilità gli allevatori non hanno, per il momento, interesse a tornare ai numeri di un tempo: riescono a tenere i prezzi alti e i consumi, almeno per ora, tengono. Resta il fatto che per le aziende produttrici è un problema, dato che la materia prima è la voce di costo più importante per il produttore.