Di Luigi Rubinelli
Nella business community dicono che quelli di Esselunga sono un po’ antipatici e spocchiosi, come tutti i primi della classe. Ma se volete vedere e capire qualche innovazione presente e qualche innovazione futura dovete andare all’Esselunga Lab del quartiere Mind-Innovation district dell’ex Expo, farvi un po’ di Decumano e arriverete al numero 39, a quello che è un laboratorio a cuore aperto. Clienti e fornitori e personale di tutti i reparti dell’azienda di Limito di Pioltello stanno infatti provando diverse tecnologie e sistemi organizzativi e procedurali e sistemi di marketing da poter poi implementare nei superstore Esselunga, nelle La Esse e nelle cafeterie Atlantic (che hanno chiuso uno strepitoso 2023 e si apprestano a rivedere parte della rete partendo dal flagship).
Pronti? Cominciamo.
EsselungaLab è il nome scelto per identificare un laboratorio dinamico di servizi, tecnologie, metodi di comunicazione, materiali e soluzioni d’arredo per sperimentare un concetto innovativo di retail e soluzioni all’avanguardia per rispondere a nuove esigenze di consumo
Un laboratorio che ha tre anime:
- il market essenziale, di 70 metri quadri per una spesa grab&go che offre un’ampia selezione di prodotti essenziali in modalità self-service: gastronomia, frutta e verdura, pesce, sushi e carne confezionati, il pane fresco e la pasticceria Elisenda Il layout è a U, allungata. Oggi serve un bacino di utenza di 2.500 persone ma quando il Mind e annessi (uffici e residenze) saranno pronti e abitati potrà contare su un bacino di utenza di 30.000 persone. A questo punto il Lab sarà chiuso e verrà aperto nel 2026 un nuovo supermercato Esselunga di 1.500 mq all’inizio del Decumano.
- la caffetteria, con 130 posti a sedere grazie anche all’area lounge in terrazza, è interamente dedicato alla ristorazione espressa con un’area aperitivi e panineria, la cucina a vista e un’isola per la preparazione di insalate dove è presente un “cobot” che lavora a supporto degli operatori per la preparazione di insalate e uno schermo oled trasparente. Il cobot, quando avrà incamerato parecchi dati potrà essere programmato direttamente dai clienti che potranno produrre un’insalata personalizzata.
- l’offerta di ristorazione veloce per il pranzo con 100 posti a sedere.
- cafeteria e cucina formano un modello di food court che vedremo prossimamente replicati.
Innovazione, sostenibilità e inclusione sono gli elementi che ne hanno ispirato la progettazione (inclusione vuol dire aperto a tutti: famiglie, bambini, anziani, persone con handicap).
Nel market è possibile sperimentare una nuova esperienza di acquisto grazie a una tecnologia innovativa basata su un sistema che integra computer vision e sensori intelligenti studiati e applicati con diverse forme appositamente per Esselunga da Trigo. Il cliente potrà svolgere una nuova esperienza di spesa. Nello specifico, dopo aver prelevato gli articoli desiderati da ogni scaffale, potrà recarsi nell’area self-checkout dove troverà la lista completa di tutti gli articoli selezionati e inviati automaticamente in tempo reale dal sistema direttamente alla cassa. Una volta controllato il carrello virtuale, il cliente potrà pagare e uscire dal negozio.
In pratica è come fare la spesa on line, ma fisicamente fra 1.000 referenze: lo scaffale-ripiano intelligente (è per forza con 1 sola referenza di facing), segnala che è stato prelevata un prodotto a una delle 100 telecamere installate sul soffitto (che seguono i movimenti del cliente), che avranno la controprova quando il cliente
arrivato alla cassa appoggerà i prodotti acquistati su un ripiano dotato di bilancia; la piattaforma è in grado di gestire scatolame, freschi a peso fisso e a peso variabile, anche con acquisti fatti da due persone diverse. In pratica il negozio ha le casse ma è a self service.
EsselungaLab è stato sviluppato, grazie alla collaborazione con l’associazione “Design for all Italia”, con il coinvolgimento di clienti di diverse fasce di età ed esigenze che hanno fornito idee e spunti per creare un ambiente con arredi, spazi e segnaletica fruibili da tutti. Sono stati così introdotti accorgimenti come i corrimani delle scale di collegamento tra i due piani a doppia altezza per essere utilizzati anche dai bambini e l’impiego di totem digitali interattivi, semplici da consultare e che offrono un processo di pagamento rapido e intuitivo.
L’attenzione alla sostenibilità è presente nella scelta degli arredi come i banconi, i tavoli e le sedute in materiali riciclati o riciclabili, i pannelli solari sul tetto per la produzione di energia e nella scelta di ridurre al minimo la presenza di plastica.
Da vedere in particolare:
- i materiali: legno (tanto) e baux (legno e carta riciclata); le etichette di diverso formato con anche immagini a 4 colori (un sistema grafico simile al Kindle) applicate nell’ortofrutta e nella panetteria, lo scontrino finale di carta (carta vera, come quella usata da Ikea) e non più di carta termica, lo scontrino de-materializzato
- le casse con i display e le nuove interfacce e il joystick (in basso a sx) per aggiustare la comanda,
- le toilette con un nuovo rigoroso design e nuovi materiali e con altezze variabili, adatti a diverse tipi di persone e con il doccino a fianco al water a formare un servizio degno di un paese civile.
Alcune considerazioni
Le differenze operative e culturali fra il TuDay di Conad a Verona o il carrello intelligente sempre di Conad a Pietrasanta e il Market di Esselunga Lab costringeranno la business community a ragionare non poco sulle scelte da prendere, oggi e domani.
Verrebbe a questo punto da chiedersi perché alcune novità, alcuni accorgimenti visti qui all’Esselunga Lab, come la toilette o lo scontrino di carta e lo scontrino virtuale non vengano adottati da tutti i negozi della Gdo. La toilette è un servizio di civiltà (giudizio personale: obbligato!) e lo scontrino di carta, per giunta virtuale è un ottimo strumento per parlare di sostenibilità. Basterebbe che Federdistribuzione convincesse tutti gli associati ad adottarli. Impossibile? Possibile?