Facebook censura un post della Finocchiona: “Insulta gruppi specifici”. E il Consorzio invita Zuckerberg in Toscana

2023-02-03T11:19:07+02:003 Febbraio 2023 - 11:19|Categorie: Salumi|Tag: , , , |

Firenze – In questi ultimi mesi è tutto un parlare di algoritmi e potenza dell’intelligenza artificiale: non passa giorno senza articoli e analisi, per esempio, su ChatGpt, il sistema di AI che, pare, un giorno potrebbe sostituire Google e faciliterà la vita di tutti noi. Eppure non sempre l’intelligenza artificiale e gli algoritmi sono appunto così ‘intelligenti’. Un esempio è il recente, clamoroso abbaglio di Facebook contro un post del progetto culinario Interiora Design, realizzato da un’agenzia che pubblicizzava un panino alla Finocchiona. E l’abbaglio sta tutto nel non comprendere la differenza tra il prelibato salume toscano e un qualche insulto sessista. Infatti, per il colosso fondato da Mark Zuckerberg, l’iniziativa sembra “insultare o prendere di mira gruppi specifici di categorie protette, pertanto non rispetta i nostri standard della community”. La campagna è stata poi modificata per aggirare le rigide linee guida di Facebook-Meta, e proprio ieri il Consorzio di tutela ha diffuso un gustoso comunicato sulla vicenda, che riportiamo di seguito:

“Un algoritmo non può conoscere la storia della Finocchiona e, soprattutto, il suo sapore inconfondibile” così, noi del Consorzio, con il sorriso e la schiettezza del carattere toscano che ci definisce, cogliamo l’occasione di questa incomprensione dell’Intelligenza Artificiale di Meta, per comunicare a un pubblico più ampio la storia e le peculiarità del nostro prodotto.

La Finocchiona Igp, eccellenza toscana dalla lunga tradizione, ha origine dall’ingegno e dalla conoscenza del territorio da parte dei contadini del medioevo, quando il pepe, spezia rara e costosa, venne sostituito con un altro ingrediente, naturalmente offerto dalle verdi colline del territorio: i fiori e i semi di finocchio, elemento che le dona quel profumo inconfondibile che conquista tutti.

Per cui, caro Mark Zuckerberg, ti aspettiamo in Toscana per “condividere” un piatto con il nostro unico e caratteristico salume!

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