Caramagna Piemonte (Cn) – L’azienda lattiero-casearia piemontese Fattorie Osella ha visto i ricavi crescere del 20% nei primi sei mesi del 2023. Ma si tratta di un periodo difficile, segnato dall’aumento dei costi: “Il prezzo del latte alla stalla è di 50 centesimi al litro contro i 37 medi del 2021. Si tratta del 35% in più”, spiega l’amministratore delegato Jacopo Dellacasa al quotidiano Italia Oggi. I margini industriali, scesi dall’11% al 2% l’anno scorso, “dovrebbero parzialmente ricostituirsi”.
Il bilancio 2022 ha visto i ricavi crescere del 4,6% a 63 milioni di euro, ma l’Ebitda è sceso dell’80% da 6,7 milioni di euro dell’anno precedente a 1,3 milioni. Hanno pesato il costo del latte (+25%) e della panna (+60%), delle materie prime (+30%) e degli imballaggi (+20%); le bollette energetiche sono salite di 2 milioni di euro. Aumenti che hanno imposto tagli a pubblicità, consulenze e manutenzione. L’anno scorso il mercato dei formaggi freschi era cresciuto a valore del 9,5%, ma i volumi sono calati del 2,9%, arrivando fino al 5% per i top brand. Fattorie Osella è riuscita a contenere la discesa al -3,4%; la Robiola, punta di diamante dell’azienda (leggi qui), è calata del 2% a volume.
Per quanto riguarda il trimestre anti-inflazione promosso dal Mimit, Dellacasa spiega: “Facciamo parte di Unionfood e Centromarca e riconosciamo che l’inflazione ha avuto un peso nel calo dei consumi. Dell’iniziativa, però, non sono note le modalità attuative del protocollo firmato anche dai retailer. Quando ci verranno comunicate, le analizzeremo”.
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