Federmacchine: nel 2023 fatturato record. Ma su Transizione 5.0 “stiamo perdendo tempo prezioso”

2024-07-17T12:44:22+02:0017 Luglio 2024 - 12:44|Categorie: Tecnologie|Tag: , , , , |

Milano – Nel 2023 il fatturato dell’industria italiana del bene strumentale ha segnato un nuovo record: 56,6 miliardi di euro, in crescita del 2,1% rispetto al 2022. Anche le esportazioni sono cresciute del 5,8%, a 37,7 miliardi di euro, segnando un nuovo primato. In calo invece del 4% il mercato domestico, a 30,4 miliardi. È quando evidenziano i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine e presentati questa mattina in occasione della Assemblea soci della federazione.

Le previsioni di Federmacchine per il 2024 parlano invece di “un moderato calo di quasi tutti gli indicatori economici”. In dettaglio il fatturato si attesterà a 54,7 miliardi (-3,3% rispetto al 2023); il consumo interno calerà dell’8,3%, a 27,9 mld; l’export crescerà ancora seppur di poco (+0,9%) oltrepassando i 38 mld e segnando così un nuovo record. Principali mercati di destinazione nel 2023 sono risultati Stati Uniti (5 miliardi di euro, +6,7%); Germania (3,9 mld, +4,3%); Francia (2,6 mld, +7,9%); Cina (1,8 mld, -4,4%); Polonia (1,6 mld, +15,6%).

“L’estero rappresenta per le aziende di Federmacchine lo sbocco ideale per la propria attività come dimostra il dato di export su fatturato che in alcuni periodi ha raggiunto addirittura quota 75%”, afferma il presidente della federazione, Bruno Bettelli. Il Rapporto Ingenium, realizzato da Confindustria e Federmacchine, nel 2022, ha messo in evidenza un potenziale di 16 miliardi di euro di export non ancora realizzato che potrebbe essere alla portata delle aziende.

Sul fronte interno, Bettelli plaude alla proposta del governo legata a Transizione 5.0 incentrata sul tema del risparmio energetico, che “farà sicuramente da traino alla transizione verso la green manufacturing”, ma si dice preoccupato per le tempistiche di attuazione: “Stiamo perdendo tempo prezioso che rischiamo di non poter recuperare, visto che le risorse dedicate sono legate al Pnrr, e in particolare al Fondo Repower EU che, per regole di rendicontazione, prevede che il macchinario 5.0 possa godere dell’agevolazione prevista solo se sarà installato e interconnesso entro il 31 dicembre 2025. I tempi così compressi tra la disponibilità della misura e il termine di consegna e interconnessione del macchinario mettono in difficoltà i costruttori italiani”.

“Per questo – aggiunge Bruno Bettelli – a Confindustria chiediamo di attivarsi quanto prima presso le autorità affinché si consideri l’allungamento al 2026 della possibilità di utilizzo dei fondi stanziati per tale provvedimento”.

 

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