Trento – I salumi trentini scelgono la strada della garanzia dell’origine, con la creazione di una filiera certificata Iso 22005. Un’iniziativa presentata ieri a Trento, che rientra nel progetto Origine garantita Trentinosalumi e arriva al termine di un anno di lavoro da parte del Consorzio produttori trentini di salumi. Coinvolti 23 allevamenti (anche esterni alla provincia, che rientrano nel circuito di produzione del prosciutto di Parma e San Daniele), oltre a tre impianti di macellazione e altrettanti di sezionamento. Il progetto riguarda luganega, carne salada, speck, mortandela, ma presto anche la carne fresca: “L’obiettivo è la tutela dei consumatori, in quanto sono i nostri figli, i nostri sostenitori e i nostri ospiti, che meritano di assaggiare i prodotti della nostra tradizione garantiti da una qualità eccellente”, ha dichiarato Loris Largher, presidente del Consorzio produttori trentini di salumi. I salumi trentini, come altri prodotti del territorio, possono già avvalersi del marchio Qualità Trentino: “Questo brand può riscuotere notorietà a livello internazionale, e allo stesso tempo conserva un grande appeal sul territorio”, ha dichiarato Michele Dallapiccola, assessore per il Turismo e l’agricoltura della provincia di Trento. “È una garanzia per la filiera alimentare trentina, sia per quanto riguarda la cura maniacale dei prodotti sia per i controlli igienico-sanitari. Dietro il marchio Qualità Trentino sta un sistema sostenuto dal 90% delle nostre tasse, e che è funzionale anche al sostegno del settore turistico”.
Filiera certificata per i salumi trentini
RepartoGrafico2015-01-23T10:46:30+02:0021 Gennaio 2015 - 10:19|Categorie: Salumi|Tag: Loris Largher, luganega, Michele Dallapiccola, mortandela, speck, Trentinosalumi|
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