Roma – Rafforzare la presenza del made in Italy agroalimentare in Arabia Saudita e trovare una soluzione alle barriere che ancora impediscono l’export del settore avicolo nel mercato arabo. Sono gli obiettivi al centro della missione di Confcooperative e di una delegazione di aziende – tra cui Amadori, Fileni e il Consorzio Melinda – presenti al ‘Forum imprenditoriale Italia-Arabia Saudita’, organizzato nei giorni scorsi a Riyad dal ministero degli Esteri e da Agenzia Ice per costruire nuove collaborazioni commerciali.
Nel panel Innovating Agribusiness & Water Technologies: new frontiers, il Consorzio Melinda ha illustrato il proprio modello cooperativo e gli investimenti in sostenibilità, confermando il proprio interesse a far crescere le relazioni commerciali tra i due Paesi. Più complessa la situazione per il comparto avicolo, frenato dall’assenza di un certificato sanitario condiviso e dalle rigide procedure Halal richieste dal Paese, che oggi produce solo il 60% del proprio fabbisogno interno di carne di pollo. Il confronto avviato tra le imprese italiane e la Saudi Food & Drug Authority apre però prospettive per superare le attuali restrizioni.
L’evento bilaterale ha riunito oltre 1.400 imprese italiane e saudite e si è confermato tra i più significativi degli ultimi anni. “Ringraziamo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani per questa occasione di confronto”, ha dichiarato Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative. “L’Arabia Saudita è un Paese in forte evoluzione e si prepara a due appuntamenti chiave come Expo Riad 2030 e i Mondiali 2034”.
Nella foto: da sinistra, Antonello Ciambriello, Ufficio internazionalizzazione Confcooperative, Daniele Sant’Andrea, export manager Amadori, Giuseppe Milanese, presidente Confcooperative Sanità, Sandro Sabelli, direttore vendite estero Amadori, Ernesto Seppi, presidente Consorzio Melinda, Martina Valentini, responsabile relazioni esterne Consorzio Melinda, Andrea Pascucci, export manager Fileni.