Roma – In occasione dell’assemblea Coldiretti, in scena questa mattina a Roma, il segretario generale Vincenzo Gesmundo ha introdotto i lavori con la consueta verve. “Secondo un’analisi fornita dall’Osservatorio di Pavia”, ha esordito, “siamo al primo posto in assoluto per numero di uscite e di presenza su tutti i quotidiani“.
Gesmundo ha però lamentato il fatto che poche volte i lettori associano Coldiretti all’Europa, ma “proprio lì si sta giocando il destino delle nostre imprese agricole” e ha anche rilevato la notevole differenza tra i padri fondatori dell’Europa negli anni ’50 e Ursula Von der Leyen. Che “senza dire niente a nessuno parte e firma il trattato del Mercosur. Comunque Coldiretti non può essere tacciata di protezionismo. Noi puntiamo ad arrivare a 100 miliardi di euro di export, quindi siamo tutt’altro che favorevoli alle barriere doganali. Il punto è che contro i contadini non si governa, non ci si riesce. E gli aiuti diretti sono diventati l’unico vero sostegno per le imprese agricole, sono l’ultimo baluardo di fronte agli aumenti dei costi sull’energia elettrica e sui concimi. Chiediamo 100 miliardi da mettere nel bilancio comunitario per tutta l’Ue, che ha un bilancio comunitario di 386 miliardi. Ma i fondi destinati all’agricoltura negli Usa sono molto superiori: 1,4 milioni di miliardi di dollari”.
Lasciando intendere uno scenario complicato per l’agricoltura, Gesmundo prosegue: “Vorrei essere il segretario generale di Confindustria, dove è possibile dire: ‘Non vanno bene le cose in Italia, delocalizza e vai in Sud America, dove non ci sono problemi’. Ma io come faccio a dire a un allevatore: ‘prendi il tuo bestiame e vai in Sud America?’. Non si può…”.