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Gianduiotto di Torino: Lindt non si opporrà all’Igp

2024-02-22T11:59:49+02:0022 Febbraio 2024 - 11:53|Categorie: Dolci&Salati|Tag: , , , , , |

Torino – E’ stato raggiunto l’accordo tra 40 cioccolatieri piemontesi che spingono per l’Igp del Gianduiotto di Torino e la multinazionale Lindt, proprietaria del marchio Caffarel. Nei mesi scorsi sono circolate diverse notizie in merito alla battaglia sull’Igp, con Lindt descritta sempre sul piede di guerra e non intenzionata a cedere: Caffarel è infatti la prima azienda ad aver realizzato il Gianduiotto nel 1865.

In realtà, proprio Caffarel in novembre aveva smentito la sua contrarietà al progetto. Ora arriva un ulteriore passo in avanti grazie a un incontro chiarificatore alla Regione Piemonte. L’azienda ha diffuso una nota in cui si legge: “Siamo molto soddisfatti dell’incontro che si è svolto presso il Palazzo della Regione Piemonte alla presenza del presidente Alberto Cirio e di alcune le aziende produttrici del gianduiotto in Piemonte, che tengo a ringraziare per l’ascolto e la condivisione delle reciproche istanze”.

Aggiunge Benedict Riccabona, Ceo di Lindt Italia: “Confidiamo di poter presto arrivare al raggiungimento di un accordo condiviso per la valorizzazione del gianduiotto in Italia e nel mondo. Continueremo nelle prossime settimane le conversazioni con la Regione Piemonte, il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e il Comitato promotore, sugli aspetti tecnici necessari per formalizzare il consenso emerso”.

In sostanza, Lindt non si opporrà al riconoscimento dell’Igp e non vi aderirà, ritenendo più importante continuare a produrre col marchio ‘l’autentico gianduiotto di Torino 1865‘, secondo la storica ricetta Caffarel, ovvero con latte in polvere, non utilizzato dai 40 cioccolatieri piemontesi, e una percentuale inferiore di nocciole del Piemonte.

 

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