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Giansanti (Confagricoltura): “Serve una strategia globale di politica agricola”

2022-08-23T09:08:30+02:0023 Agosto 2022 - 09:05|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , |

Rimini – Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo al Meeting di Rimini al convegno ‘Favorire la crescita e sostenere i più deboli’, mette in luce le criticità del contesto globale e le priorità per i prossimi mesi. “Nell’attuale situazione di instabilità abbiamo due certezze: l’aumento della popolazione e del Pil mondiale a fronte della diminuzione della superficie agricola e della necessità di tutelare le risorse naturali. Una sfida da affrontare immediatamente dando risposte efficaci, anche alla luce degli shock esterni prodotti da pandemia, guerra e cambiamenti climatici. L’agricoltura è strategica non solo per i singoli Paesi, ma per il mondo intero”, ha detto Giansanti. Gli strumenti per scongiurare un mondo a due velocità sono “investimenti infrastrutturali, condivisione delle conoscenze e sviluppo delle aree rurali. Per questo serve una strategia globale di politica agricola, ma anche della nutrizione, dell’alimentazione e dell’energia. Nel mondo 870 milioni di persone soffrono la fame ma aumenta il numero delle persone sovrappeso nei Paesi sviluppati (1,7 miliardi) e lo spreco alimentare, pari a 74 chili di cibo pro-capite”. Secondo Giansanti, “l’aumento dei prezzi del cibo è strettamente legato a quello dei costi energetici. Il settore primario può dare un ulteriore contributo in questo ambito, ma deve essere messo nelle condizioni di farlo. Non solo con le risorse del Pnrr, ma anche con una reale semplificazione delle procedure burocratiche. È arrivato il momento delle scelte e il prossimo governo – ha concluso Giansanti – dovrà realizzare gli obiettivi strategici del Paese. Avremo un ottobre molto difficile: l’instabilità dei mercati continuerà a spingere la crescita dei prezzi, e dunque le famiglie, a rivedere la loro politica di acquisto dei generi alimentari. Già oggi un sondaggio di Agronetwork e Format Research descrive così la propensione agli acquisti: 13% non sa se cambierà; il 27% sceglierà giorno per giorno; il 28% spenderà la stessa cifra ma con minor potere d’acquisto; il restante 31% sa che spenderà di più. Non c’è più tempo da perdere”.

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