Roma – Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, insiste sul fatto che la transizione verso nuovi modelli di produzione non sia a costo zero. “Le imprese devono ammodernare, innovare e non possono essere lasciate sole”, spiega in un’intervista al Corriere della Sera. E prosegue sottolineando che l’ultimo vero piano per l’agroalimentare risalga al 1974: “Da lì in avanti non abbiamo più avuto un programma governativo dedicato della durata di almeno cinque anni. Oggi dovremmo partire dalla competitività, dalla propensione al cambiamento dei consumi”. Il presidente di Confagricoltura interviene anche su un altro ambito delicato, quello delle materie prime nazionali. “Oggi è necessario un sistema di regole uguali per tutti, non possono esistere strumenti di dumping che generano effetti distorsivi. Ad esempio, alcune grandi catene vendono ortofrutta a pochi centesimi, angurie a un euro, di solito provenienti da Paesi in cui la capacità produttiva è elevata e in cui i costi di produzione sono decisamente inferiori rispetto all’Italia, in particolare per la manodopera. Occorre studiare un sistema di reciprocità delle regole di produzione in agricoltura nell’ambito degli accordi commerciali. Ci sono paesi in cui il costo del lavoro, dell’energia, dei trasporti è nettamente inferiore al nostro”.
Giansanti (Confagricoltura): “La sostenibilità ha un costo. Le imprese non possono essere lasciate sole”
federico2021-08-27T09:57:55+02:0027 Agosto 2021 - 09:57|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: confagricoltura, massimiliano giansanti|
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