Trieste – Con una lettera indirizzata al presidente Draghi e ai ministeri dell’Economia, dello Sviluppo economico e delle Politiche agricole, il Gruppo italiano torrefattori caffè (Gitc), associazione che riunisce 225 torrefazioni, prende posizione contro la mancanza di prospettiva delle ultime misure restrittive. Nel 2020, il fatturato di settore ha registrato un decremento del -40%. In una nota stampa, l’ente lamenta che gli orizzonti temporali di due settimane dettati dagli ultimi decreti non consentono alcun margine di programmazione per bar e ristoranti. In questo modo, il settore Horeca viene gravemente compromesso. “A tutela delle torrefazioni italiane e vicini ai pubblici esercizi, abbiamo interpellato il presidente del Consiglio e i ministeri di competenza affinché si impegnino ad agire ora, per arginare l’ondata di fallimenti che rischia di diventare inarrestabile”, spiega Alessandro Bianchin, presidente Gitc. “Non è più sostenibile, a quasi un anno dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, continuare ad adottare un metodo che non consente alcun margine di programmazione per gli imprenditori, dettando aperture e chiusure da un giorno all’altro”. Tra le proposte avanzate dal gruppo, ampliare le fasce orarie per evitare il rischio di assembramenti e introdurre accessi contingentati e prenotazioni per determinati tipi di servizi. Un modo per garantire il distanziamento sociale, pur permettendo ai ristoratori di lavorare.
Gruppo italiano torrefattori caffè chiede un tavolo di confronto al governo Draghi: “Il settore è sull’orlo del baratro”
RepartoGrafico2021-02-19T10:04:05+01:0019 Febbraio 2021 - 09:38|Categorie: Grocery, in evidenza|Tag: Draghi, Gitc, Gruppo italiano torrefattori caffè|
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