Roma – L’Associazione nazionale allevatori suini ha diffuso un report con i dati relativi all’import e all’export di suini vivi e carni suine. Il periodo di riferimento è gennaio-settembre 2017. Oltre agli animali vivi, vengono presi in considerazione carni fresche, congelate, lavorate, lardo, grasso, strutto, frattaglie e fegato. Per quanto riguarda l’import, l’analisi segnala una lieve flessione in quantità rispetto al 2016 (-0,4%) e un aumento consistente in valore (+12,4%). Nell’ambito delle importazioni, vale la pena segnalare il boom delle mezzene congelate (+69,1% in volume e +54,8% in valore) e delle pancette tra le carni lavorate (+30,6% in volume e +49,2% in valore). Calo vistoso, invece, per le cosce congelate (-47,9% in volume e -28,2% in valore). Per quanto riguarda l’export, si riscontra un andamento sostanzialmente stabile sul 2016 in volume (+0,7%) e positivo in valore (+8,2%). Diminuiscono soprattutto le esportazioni di suini vivi (-49,7% in volume e -44% in valore); tra le carni, mettono a segno ottimi risultati le mezzene fresche (+43,9% in volume e +56,5% in valore), le pancette fresche (+50% in volume e +70,2% in valore). Tra le carni lavorate spiccano le performance di preparazioni e conserve (+7,5% in volume e +20,4% in valore) e di salumi e insaccati (+5,6% in volume e +7% in valore).
I dati dell’Associazione allevatori suini su import-export nel 2017
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