Marcianise (Ce) – “L’azienda sta attraversando un periodo di forte crescita in tutti i mercati, spinta dalla reputazione della marca, dai nuovi mercati e, anche, dalle produzioni delle nostre panne per conto terzi, che pesano circa il 30% del business e hanno un trend in aumento in particolare sui mercati più maturi”. A parlare è Francesco Casula, direttore generale di Iffco Italia, sede territoriale della multinazionale nota nel nostro Paese in particolare per le sue panne. “Il mercato Italia per Iffco pesa circa il 7% del fatturato”, continua Casula, come riporta Clal; “il resto dell’incoming si sviluppa all’estero”.
L’azienda è presente in tutto in 40 mercati, e si rivolge sia a un mercato b2c che b2b. Oggi sviluppa un fatturato di 100 milioni di euro (dato 2023), e conta su 150 dipendenti. “Tutta la produzione di panne è localizzata in Italia”, afferma Casula, “con un export caratterizzato da rotte storiche come l’Europa Centro Orientale, il Regno Unito, la Spagna, e partner strategici in mercati di riferimento come Sudafrica, America Latina, Giappone, Filippine, per non parlare del Medio Oriente, area di particolare rilevanza, avendo Iffco il proprio head quarter a Dubai”.
Per il futuro, il direttore generale parla di un possibile ampliamento della forbice dei costi fra il segmento delle panne e dei prodotti di origine animale e quello delle produzioni di origine vegetale, con uno spostamento delle vendite dairy nei mercati più alto-spendenti. Inoltre, potrebbe subire delle modifiche il bacino di approvvigionamento del latte: “La concentrazione produttiva delle stalle e dei volumi di latte in Lombardia e nel Nord Italia appare un processo consolidato, così come a livello europeo le difficoltà di ricambio generazionale e di manodopera altamente specializzata potrebbero portare una flessione o, almeno, un non incremento dei volumi produttivi, che potrebbero avere conseguenze sui mercati”.