Washington (Usa) – L’International food information council (Ific), organizzazione che promuove informazioni scientifiche sulla nutrizione e sulla sicurezza alimentare, ha presentato la sua ultima indagine sul sodio, svolta nel mese di marzo su 1.000 americani maggiorenni. Quasi la metà degli intervistati non sa quanto ne assume al giorno e nemmeno qual è la quantità raccomandata. “L’adulto medio statunitense consuma circa 3.400 mg di sodio al giorno, ovvero circa 1.000 mg in più rispetto all’assunzione giornaliera raccomandata. Oltre il 70% della sua assunzione proviene da cibi confezionati e preparati, e circa l’11% viene aggiunto durante la cottura o il consumo”, ha affermato il senior director Food & Nutrition dell’Ific Milton Stokes in un’intervista a Food business news.
Tra coloro che stanno limitando, vogliono limitare o hanno limitato in passato la sua assunzione, il 65% ha dichiarato che il fine era migliorare la propria salute. “Si tratta di persone che capiscono che dovrebbero ridurre il sodio e che leggono o sentono da un medico o da un’altra fonte che esiste una correlazione tra sodio e salute”, ha commentato Stokes. Inoltre, oltre la metà degli intervistati ha affermato di considerare in modo più positivo cibi e bevande pubblicizzati come a basso contenuto di sale. Ed è stato chiesto loro se tendono già a controllare la sua quantità sul Nutrition Facts Panel.
È possibile che l’Ific riesaminerà la questione non appena la Food and Drug Administration (Fda) statunitense adotterà delle norme per l’etichettatura nutrizionale del sodio sulla parte anteriore della confezione dei prodotti. “L’approccio migliore per limitare il sodio potrebbe essere lento e costante”, ha aggiunto il direttore dell’Ific, “perché la maggior parte dei marchi e dei ristoranti non vogliono essere i primi a ridurlo”. L’approccio della Fda nel 2021, quando l’agenzia ha fissato un obiettivo volontario di riduzione del sodio di circa il 12%, è il migliore secondo Stokes: “Si affronta la questione in modo trasversale e si tagliano solo poche centinaia di milligrammi. E probabilmente i consumatori non se ne accorgeranno”.