Napoli – “Quella del concentrato cinese è una ‘leggenda metropolitana’, dura a morire, che sta creando ingenti danni alla filiera e panico tra i consumatori”. Così Antonio Ferraioli, presidente dell’Anicav (la maggiore associazione delle industrie conserviere italiane), risponde all’allarme lanciato da Coldiretti sul supposto aumento del 520% delle importazioni di concentrato dalla Cina. “Il concentrato di pomodoro made in China arriva come temporanea importazione con un regime doganale favorevole definito Tpa (traffico di perfezionamento attivo) e rilavorato per poi essere esportato verso un paese terzo. Quindi il concentrato cinese (al pari di quello californiano o di altri paesi extra Ue) viene rilavorato in Italia e riesportato interamente verso mercati extracomunitari […]. Passate, polpe e pelati rappresentano il 98,5% dei pomodori che arrivano sulle nostre tavole, ed è tutto italiano. In Italia il consumo del concentrato è solo l’1,5% di tutti i derivati. Chi afferma il contrario è in malafede”.
“Il concentrato cinese è una leggenda metropolitana”. L’accusa dell’Anicav a Coldiretti
federica2023-06-13T12:18:34+01:006 Ottobre 2015 - 13:42|Categorie: Ortofrutta|Tag: anicav, Antonio Ferraioli, coldiretti, concentrato, pomodoro|
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