Washington (Usa) – È stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine (clicca qui) il primo studio su larga scala relativo agli effetti positivi e negativi sulla salute dell’assunzione di farmaci antidiabetici e dimagranti agonisti del ricettore GLP-1, come Ozempic, Wegovy, Zepbound e Mounjaro (leggi qui).
Il gruppo di ricerca, guidato da Ziyad Al-Aly, epidemiologo presso la Washington University School of Medicine di St. Louis, avrebbe rilevato che i pazienti in cura con farmaci GLP-1 sarebbero meno a rischio di sviluppare 42 patologie, tra cui cardiopatie, malattie delle vie respiratorie e disturbi della coagulazione del sangue. Da segnalare anche i comprovati effetti sul sistema nervoso, con il -12% del rischio di sviluppare l’Alzheimer, il -18% del rischio di sviluppare disturbi psicotici, il -10% di pensieri suicidi e autolesionismo e il -13% di sviluppare dipendenze.
Dato, quest’ultimo, definito dai ricercatori particolarmente “incoraggiante” per affrontare problemi come l’alcolismo o la dipendenza da droghe. Inoltre, il team ha definito sorprendente anche il dato riguardante il rischio di sviluppare infezioni batteriche: -12%. Sempre secondo Al-Aly, gli effetti positivi dei farmaci sarebbero però improbabili nel caso di pazienti non obesi, laddove gli effetti negativi sulla salute supererebbero quelli positivi.
Dallo studio sono emerse anche 19 condizioni per cui il rischio aumenta con l’assunzione di farmaci GLP-1: +11% le artriti, +146% le pancreatiti anche gravi, con un maggior rischio di sviluppare anche disturbi renali, diverticoliti ed emorroidi. Tra gli effetti collaterali già noti ci sono vari disturbi gastrointestinali.
Benché si tratti del primo studio su larga scala – in totale analizza i dati di circa 2,4 milioni di persone – il campione utilizzato presenterebbe alcune limitazioni. Alla base dello studio ci sono infatti le cartelle cliniche di 215mila veterani di guerra con diabete e in cura presso la Veterans Health Administration tra ottobre 2017 e dicembre 2023. Si tratta quindi in prevalenza di uomini di razza caucasica e di età avanzata.
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