Il ministro Lollobrigida sulla Pac: “Il Fondo Unico è una follia”

2025-07-08T08:37:09+02:008 Luglio 2025 - 08:37|Categorie: Mercato|Tag: , , , |

Roma – “Siamo nella fase della discussione all’interno dell’Europa in cui l’Italia ha fatto notare – rivendicando i Trattati di Roma come elemento fondante dell’Europa nel quale si sanciva un preciso riferimento sia nelle premesse articolo 3 ma ancora più puntualmente all’articolo 38 – che l’agricoltura è un elemento centrale non solo per la sicurezza alimentare”.

Così si è espresso Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, a margine della presentazione del video celebrativo per il G7 Agricoltura a Ortigia. In merito alla Pac, il ministro ha spiegato: “La sicurezza alimentare è un elemento, l’altro è la protezione del territorio. L’agricoltore è custode del territorio, quello c’è scritto nei trattati. La Pac, nel ‘62 sempre in Italia, a Stresa, venne definita come elemento portante di questa strategia vincente di un’Unione Europea che si ritrovava insieme”.

Il ministro rimarca come la Politica agricola comune sia ancora “lo strumento per garantire agli agricoltori un reddito, a prescindere dal valore dei loro prodotti, perché restino a custodire il territorio anche quando c’è la tentazione di lasciarlo, perché manca la possibilità di sostenere la propria stessa famiglia, e andare nelle grandi aree metropolitane come è avvenuto in gran parte del mondo negli anni ‘50. Cosa propone adesso la Commissione? Il Fondo Unico. Gli Stati sono contrari. L’Italia ha presentato un documento contro il Fondo Unico con 17 nazioni firmatarie”.

Lollobrigida ha precisato ulteriormente la sua visione: “Questa idea del Fondo Unico è esattamente un’involuzione dell’Europa, un indebolimento dell’Europa. Si torna alla contrattazione centrale con lo Stato nazionale, perdendo di vista che la Pac era una strategia complessiva, una pianificazione europea. L’Europa invece di dire andiamo avanti e pianifichiamo ancora di più insieme sulle grandi infrastrutture idriche, sui grandi piani per sostenere un’immigrazione legale e arginare l’immigrazione illegale, si rifà a una trattativa bilaterale. Si torna, cioè, a prima dei trattati europei. La consideriamo una follia, la stiamo contrastando. Speriamo di riuscirci perché non capiremo davvero perché la Commissione dovrebbe spingersi su questo piano”.

 

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