Il Moscato Canelli punta alla Docg: produzione verso le 500mila bottiglie nel 2019

Canelli (At) – Il Moscato Canelli si prepara a diventare una Docg. L’iter è stato avviato in primavera, con un provvedimento del Consorzio dell’Asti approvato all’unanimità, che ora è al vaglio di Regione Piemonte, Roma e poi Bruxelles. Per avere la prima bottiglia Docg della sottozona Canelli si dovrà attendere la vendemmia 2020. Intanto, i numeri parlano di una crescita dell’imbottigliato: nel primo semestre del 2019, sfiorate le 200mila bottiglie, per un +30% rispetto ai primi sei mesi del 2018.  “L’obiettivo delle 500mila bottiglie nel 2019 è ormai un dato quasi certo”, evidenzia Gianmario Cerutti, presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli. “Anzi ci sentiamo di dire che puntiamo al milione di bottiglie in pochi anni, contando le sole aziende dell’associazione”. Dalla vendemmia 2018, infatti, segnalata in aumento del 20% anche la superficie vitata destinata al Canelli, ormai prossima ai 100 ettari e con un potenziale di vino prodotto di 850mila bottiglie: erano 95mila nel 2014. Forte l’appeal del Canelli oltreconfine: il 50% delle bottiglie prodotte sono consumate sui mercati esteri.

In foto, i membri dell’Associazione Produttori Moscato Canelli (Ph: Andrea Pesce)

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