Il New York Times spara a zero su Bologna (e sulla mortadella). Il botta e risposta tra il sindaco Lepore e la giornalista

2024-08-12T16:01:36+02:0012 Agosto 2024 - 15:44|Categorie: in evidenza, Salumi|Tag: , , , , |

New York (Usa) – “La mia amata città trasformata in un inferno turistico. Dobbiamo davvero viaggiare in questo modo?”. Titola così un pezzo pubblicato alcuni giorni fa dal New York Times e firmato dalla giornalista Ilaria Maria Sala, originaria di Bologna. L’amata città è infatti il capoluogo emiliano, che secondo Sala, in 10 anni, si sarebbe trasformata in un autentico “mangificio di mortadella”.

La colpa sarebbe in buona parte del turismo a basso costo e di chi lo alimenta, a cominciare dal business dei voli low-cost, degli affitti brevi e dei ristoranti per turisti, che vivono di taglieri di mortadella, consumata oggi in “quantità tali da intorpidire la mente e inibire il battito cardiaco”, scrive la giornalista. Molti locali storici, a gestione familiare, sarebbero stati “acquistati da catene con tasche profonde e un obiettivo ben preciso: vendere mortadella agli stranieri”.

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore esprime in un lungo post pubblicato su Facebook tutta la sua “indignazione nei confronti di chi insulta la nostra città dipingendola come un mangificio di mortadella e anche per questo ho deciso di scrivere direttamente al prestigioso giornale americano evidenziando il danno di immagine prodotto nei nostri confronti”. Ma le argomentazioni di Lepore non convincono la giornalista, la cui replica è stata pubblicata dal Corriere di Bologna: “E’ davvero lamentevole che il rappresentante di una carica istituzionale prestigiosa come la sua voglia scrivere una lettera piccata, frettolosa e incapace di affrontare gli argomenti di cui ho scritto […]. Conto sul fatto che lei conosca la storia della luna e del dito che la indica. Lei non risponde in merito al mio pezzo e scredita anche il valore del mio scritto”.

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