Bruxelles (Belgio) – Il parlamento europeo voterà domani in seduta plenaria per esprimersi sull’utilizzo di parole come ‘bistecca’, ‘salsiccia’, ‘scaloppina’, ‘burger’ e ‘hamburger’ per prodotti vegetali. Un mercato, quello delle referenze alternative, che continua a crescere: si stima che il giro d’affari a livello globale sia circa 4,6 miliardi di dollari. Entro quattro anni arriverà a oltre sei miliardi con il 39% del fatturato concentrato in Europa: la città più veg al mondo è Berlino. In Italia, invece, primeggia Bologna, seguita da Piacenza e Firenze. Ad aprile 2019 Strasburgo si era espressa stabilendo che un prodotto di derivazione vegetale non potesse assumere la denominazione dei prodotti a base di carne. Ma la questione non si è chiusa: Eric Andrieu, europarlamentare francese dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici’, aveva proposto un emendamento contenente il divieto, ma ora sembra essere tornato sui suoi passi. Intanto le filiere dell’allevamento e dell’agricoltura si sono mobilitate, lanciando la campagna di sensibilizzazione ‘Ceci n’est pas une steak’ (‘Questa non è una bistecca’).
Il parlamento europeo al voto sul meat sounding
federico2023-06-27T12:15:50+01:0019 Ottobre 2020 - 12:40|Categorie: Carni|Tag: Meat sounding, parlamento europeo|
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